Cavi elettrici in barca

Oltre alle utenze anche i cavi elettrici offrono resistenza al passaggio della corrente.
Più il cavo è sottile e lungo più elevata sarà la resistenza al passaggio di corrente. Di conseguenza la linea tenderà a surriscaldarsi e a far precipitare il voltaggio (caduta di tensione).  Idealmente la caduta di tensione non dovrebbe essere superiore al 3% del voltaggio (pari a una differenza di 0,36 V. in un impianto a 12V.) per le utenze più importanti ma in alcuni casi può essere accettabile una caduta di tensione fino al 10%.

Se la caduta di tensione (voltaggio) è eccessiva si notano ad esempio cali di luminosità delle lampadine o difficoltà nelle accensioni. In questi casi è bene sostituire il cavo elettrico con uno di sezione più grande.

Avere cavi sovradimensionati permette quindi di poter inserire nuove utenze in caso di bisogno senza dover modificare l’impianto dell' imbarcazione.

Riepilogando, la sezione dei cavi elettrici di bordo deve essere decisa in base a due fattori:
- l’assorbimento totale (ampere) delle utenze collegate a quella linea
- la lunghezza del cavo fino alla utenza più distante

Il consiglio quindi è di non risparmiare mai sui diametri dei cavi in modo da assicurarsi un’ottima efficienza dell’impianto e la massima sicurezza.
Per un riferimento sommario puoi consulta il seguente schema in cui è indicato il diametro dei cavi elettrici richiesto a seconda dell'utilizzo.

Altre indicazioni importanti riguardano l’utilizzo di cavi elettrici di qualità, ben isolati e resistenti all’ambiente marino e la corretta esecuzione dei collegamenti.
Visto che in barca ogni elemento è sottoposto a scuotimenti, vibrazioni e corrosioni consigliamo vivamente di utilizzare connessioni elettriche sicure come ad esempio terminali crimpati o con fissaggio a vite.